Le mediocrazia e la rivelazione che la scienza non è democratica

Nei giorni scorsi ho ricevuto due segnalazioni che mi sono sembrate molto interessanti, benché a un primo colpo d’occhio non si capisce cosa c’entrino la prima con la seconda. E, soprattutto, cosa possano avere a che fare con l’educazione.

Un amico e collega che stimo molto, sebbene di tanto in tanto ci si accapigli senza censure (ad esempio sulla storia del numero di allievi per classe), mi ha messo sotto gli occhi un’intervista pubblicata a fine maggio dal quotidiano La Stampa. Titolo: Mediocri di tutto il mondo vi siete uniti. E avete vinto. (Qualora il link non funzionasse, si può recuperare l’intervista qui).

L’intervistato è il filosofo canadese Alain Deneault, autore del saggio La mediocrazia. Naturalmente mi rendo conto della mia stessa mediocrità, nel momento in cui segnalo un articolo che gira attorno a un libro che non ho letto e di cui, fino a poche ore fa, non conoscevo l’esistenza. Forse lo stimolo che ne ho ricavato, e che mi porterà a leggere il volume con la necessaria curiosità, stuzzicherà anche la passione di qualche mio lettore.

Johannes von Kepler

Più o meno nelle stesse ore mio figlio mi ha pressoché imposto di recuperare e ascoltare con attenzione la puntata dell’11 giugno di In ½ ora, l’appuntamento settimanale di Rai 3 condotto da Lucia Annunziata, ospiti quel giorno Piero Angela, il più noto divulgatore scientifico italiano, e Roberto Burioni, medico, ricercatore e professore ordinario di microbiologia e virologia. Si è parlato di Scienza e opinione pubblica, una discussione di grande attualità, trattata con chiarezza e rigore: come si confà a una discussione su temi politici senza la protervia dei politici, anche se i temi erano immensi, come il riscaldamento del pianeta o i vaccini: ma lo si è fatto senza alzare la voce, anche quando la conduttrice ha messo sul tavolo argomenti non propriamente accomodanti.

Anche in questo caso invito gli amici che mi seguono a prendersi la mezz’ora necessaria per seguire l’emissione, che è ricca di spunti interessanti e, per tanti versi, “pedagogici”. Ad esempio che la velocità della luce non si decide per alzata di mano, a maggioranza, perché la scienza non è democratica.

Oppure s’incappa nella constatazione che nella scuola non si insegna la scienza, ma si insegnano le materie scientifiche – la biologia, la matematica, la fisica… ma non si insegna il metodo della scienza, l’etica [della scienza].

Vuoi vedere che la diffusione ormai quasi pandemica della mediocrazia ha a che fare con colpevoli strafalcioni educativi come questo?

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