È tempo di auguri

Quasi dieci mesi fa, dopo molte titubanze, ho aperto Cose di scuola. Non sapevo cosa aspettarmi, ma ho creduto utile creare uno spazio mio, per parlare a ruota libera di cose educative e scolastiche in un momento storico che, secondo la mia personale lettura del mondo della scuola e dei suoi dintorni, sembra soggiogato da tanti tecnicismi e da un conservatorismo che rasenta l’immobilismo, seppur travestito da immagini avveniristiche, benché ormai logore e rinsecchite: «la scuola cantiere perennemente aperto», «la scuola in cui investire per il futuro dei nostri giovani» e via metaforizzando.

Una-gocciaCon grande stupore, ho preso atto che in questi dieci mesi Cose di scuola è stato visitato oltre 10 mila volte, durante le quali sono state viste circa 25 mila pagine. È vero che i commenti pubblicati restano pochini, ciò che impedisce il dialogo (ma ricevo sovente commenti personali di chi preferisce non uscire sul balcone). È altrettanto vero che ogni articolo è solo una minuscola goccia, che probabilmente si perde nelle immensità degli oceani più noti. Ritengo che accanto alla bio-diversità ci sia posto anche per l’ideo-diversità.

Pochi giorni fa il nostro Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport (insomma, mens sana in corpore sano) ha diffuso il suo progetto per il futuro prossimo: «La scuola che verrà». In pochi giorni abbiamo già letto le coordinate di quel che s’annuncia come un funeralone d’altri tempi, con la banda che strimpella la Marcia di Chopin e quattro pariglie di possenti frisoni che trainano il carro con le misere spoglie di un aborto. Non ci saranno le prefiche. I discorsi, invece, sì. Forse.

I Grandi Conservatori, i più furbi Gattopardi della nostra epoca, hanno già diffuso i primi bollettini medici. La prognosi è riservatissima.

Ma di queste cose avremo tempo di scrivere e parlare nei prossimi mesi.

Questi, invece, sono i giorni delle Feste, quando tutti si vogliono più bene. Lo si vede subito. Stamattina ho fatto un salto in città. Girava un sacco di gente che correva qua e là, come palline del flipper. Erano tutti talmente buoni, per via del Natale imminente, che sembravano gnomi della Bahnhofstrasse (quella di Zurigo, e quale sennò?) nell’incombenza di un crac di proporzioni epocali.

Tanti tanti auguri, ad ogni modo, a tutti quelli che, per scelta o per caso, conosciuti o sconosciuti, visitano questa mia piazzetta virtuale; e poi, magari, sorridono, annuiscono o smoccolano come si deve. Grazie, qualunque sia la reazione.

4 commenti su “È tempo di auguri”

  1. Caro Adolfo,

    grazie per le apprezzate riflessioni che regolarmente ritroviamo nella Newsletter “Cose di scuola”. È un contributo che personalmente apprezzo molto. Grazie!

    L’anno nuovo è iniziato da pochi giorni e per la Scuola il cammino nel 2015 (…dal 2015!) sarà carico di temi importanti da affrontare e cambiamenti da accompagnare…

    Ma per ora godiamoci gli ultimi giorni delle vacanze natalizie e colgo l’occasione per augurare a te e famigliari un Sereno Anno Nuovo pieno di salute e soddisfazioni.

    Ciao
    Seo

  2. A chi ama dormire
    ma si sveglia sempre di buon umore,
    a chi saluta ancora con piacere o con un bacio,
    a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse,
    a chi si alza presto per aiutare un amico o un collega,
    a chi ha l’entusiasmo di un bambino ed i pensieri di un uomo,
    a chi vede nero solo quando è buio,
    a chi non aspetta il Natale per essere migliore …

    Tanti auguri di Buona Natale
    Ciao
    Raffaele

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