Direzione generale della scuola e autonomia degli istituti

Dunque neanche il Cantone non ne sapeva di nulla. Da diversi mesi il Municipio di Bellinzona fa e disfa le sue scuole, neanche fosse il semi-cantone di Lugano. Per fortuna il capoluogo ticinese ha assoldato un navigato Consulente, che costituisce una sorta di fondo di garanzia a protezione di ogni possibile ingombro istituzionale o legislativo. Se ancora durante il passato anno scolastico la direttrice dell’istituto bellinzonese e il suo vice finivano sui banchi del consiglio comunale ogni qual volta scrivevano o aprivano bocca (a dire il vero, ci finivano anche quando tacevano), ora si è creato un clima da dittatura illuminata: tutto è silente, forse in attesa che giungano le risposte concrete «alle visioni, agli auspici, alle idee dei bambini delle scuole in relazione alla città», visioni auspici e idee appesi all’aquilone dopo la grande adunata in Piazza Nosetto che ha aperto l’anno scolastico bellinzonese e ha dato avvio all’anno uno della nuova era. Sino ad oggi, come ha scritto il Consiglio di Stato rispondendo a un’interrogazione di Claudio Franscella e cofirmatari, il DECS e i suoi uffici hanno seguito tutta la vicenda da lontano e piuttosto passivamente, ma non mancheranno certo di esaminare e valutare ogni progetto di riorganizzazione che sarà presentato, sempre che l’esecutivo bellinzonese (con annesso Consulente) ritenga utile e importante coinvolgere il Cantone in faccende che non è detto che lo riguardino.
Intendiamoci: per certi versi, di ciò che è accaduto e sta accadendo a Bellinzona m’importa un fico secco. La Legge della scuola del 1990 ha stabilito, tra le tante cose, che «L’istituto è l’unità scolastica in cui si organizzano la vita e il lavoro della comunità degli allievi e dei docenti, con il concorso di altri agenti educativi, segnatamente dei genitori, al fine di conseguire gli obiettivi specifici del proprio ordine o grado» e che l’istituto medesimo «esercita le proprie attività in modo autonomo», naturalmente «entro i limiti stabiliti dalle leggi e dalle disposizioni di applicazione». Sino ad oggi i tanti istituti comunali del cantone non sono stati granché capaci di affrancarsi dalla presenza più o meno incombente degli ispettori e degli uffici ai quali gli stessi fan capo. Solitamente è difficile spostare foglia che l’ispettor non voglia, a meno che non si tratti di foglioline di niuna importanza, tipo il succo della festa di fine anno e la partecipazione alla sagra del paese. Bellinzona sta invece dimostrando che si deve essere più fantasiosi e spremere meglio l’autonomia prescritta dalla Legge: suvvia, siate creativi, sembra suggerire il Municipio del sindaco Martignoni, si presume con l’avallo del Consulente.
Spiace, però, che in tutto questo gran parlare nessuno accenni alle reali finalità della scuola, e di quella comunale in particolare. È pur vero – è ancora il Consiglio di Stato a dirlo – che «l’Ispettorato scolastico sosterrà la Direzione della scuola nell’indispensabile lavoro di recupero della centralità dell’apprendimento per rapporto ai progetti e alle attività proposte» una volta «superata la fase di transizione e riattivati gli abituali riferimenti e ripristinati competenze e responsabilità». A leggerlo bene, tuttavia, l’enunciato lascia intendere che nessuno sa con certezza se da settembre a oggi ci si sia preoccupati ‘della centralità dell’apprendimento’, né se tale centralità rientra o rientrerà prima o poi negli intenti del Municipio (e del suo Consulente). Forse sarebbe il caso che il Dipartimento riprendesse a occuparsi con vigore e visibilità delle finalità della nostra scuola: perché di sicuro i maestri bellinzonesi, nell’intimità della loro aula, non hanno scordato i loro obiettivi primari, al di là delle visioni dei loro allievi e degli aquiloni comunali. Ma «correggere gli scompensi socio-culturali e ridurre gli ostacoli che pregiudicano la formazione degli allievi» è un’impresa faticosa per tutti, che chiama a gran voce serenità e impegno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.