Sul numero di maggio 2018 del mensile illustrato del Locarnese e Valli laRivista, ho pubblicato una sobria presentazione dell’artista locarnese Felice Varini, che la nostra Radiotelevisione, durante una chiacchierata radiofonica, ha definito «uno dei più grandi artisti contemporanei».
L’ho intitolato «Felice Varini, un locarnese a Parigi e nel mondo» (lo si può scaricare con un clic sul titolo).
So bene che ciò non ha molto a che fare con i contenuti usuali di questo blog. Ma l’arte di Varini è così particolare, che ho pensato di riprenderlo anche qui, non fosse che per arricchirlo con qualche elemento che sulla Rivista era difficile proporre. Ad esempio un breve filmato (3 minuti) dove lo si vede al lavoro mentre «dipinge» una sua opera sotto il portico del Grand Palais di Parigi: «Vingt-trois disques évidés plus douze moitiés et quatre quarts» (2013).
Qualche giorno fa c’è stato il vernissage di un’opera immensa, nella cittadina di Carcassonne, nel sud della Francia, un lavoro che, ancor prima dell’apertura, ha scatenato feroci polemiche.
Felice Varini al lavoro, nottetempo, dentro la cittadina medievale di Carcassonne
Consiglio infine una visita al suo sito – www.varini.org – che presenta pure, in ordine cronologico, tutte le sue opere sparse nel mondo.