Nulla di nuovo sotto il sole

Mi piace segnalare l’opinione di Natalia Ferrara, deputata del PLR in Gran Consiglio, in margine alla campagna dei giovani UDC ticinesi denominata «scuole libere», per denunciare la «visione socialista del mondo e delle cose, mettendo così in pericolo il concetto stesso di democrazia» che sarebbe in atto nelle scuole ticinesi. Per propagandare la loro azione i promotori citano niente meno che Stefano Franscini (1796-1867), principale artefice del moderno sistema educativo del nostro cantone.

Il testo completo, pubblicato a pag. 16 del Corriere del Ticino del 29 ottobre 2020, si può leggere qui (Giù le mani da Stefano Franscini).

Condivido fino all’ultima virgola il parere della parlamentare liberale radicale, che così conclude il suo articolo: La società, attraverso la politica, finanzia la scuola ma non l’aiuta a educare. Non in questo caso almeno. Un’altra occasione sprecata, poiché tutto può servire alla scuola salvo una lotta ideologica da secolo scorso, con l’obiettivo non di innovare, bensì di suscitare reazioni scomposte delle varie tifoserie. Tant’è vero che anche i comunisti, nella loro reazione a questa iniziativa UDC, spiace dirlo, non hanno portato idee, bensì, a loro volta, dogmatismi.

A proposito di povertà di idee, ricordo che i giovani UDC ticinesi si sono limitati a copiare di sana pianta un’analoga campagna che era stata lanciata giusto sei anni fa – pensa te il caso – dai loro colleghi nazionali: «Il tuo professore ti vuole influenzare? I giovani UDC corrono in tuo aiuto. Freie Schulen. Stopp der politischen Indoktrination!» Ne avevo scritto Corriere del Ticino, il 18 ottobre 2014, e sono contento di riproporlo oggi: I giovani UDC e gli studenti indottrinati dai maestri.

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