Non sono così ingenuo da credere che gli abbonati alla mia newsletter si siano accorti che Cose di scuola era sparito dal web da almeno un paio di mesi. Oddio, qualche amico gentile mi aveva detto che non riusciva più ad accedere al mio dominio; qualche altro, incontrandomi, mi faceva i complimenti: «Leggo sempre con interesse i tuoi articoli». Qualche altro ancora avrà ghignato sotto i baffi.
No, garantisco che non ero a corto di idee. La situazione è ben più terra terra. Quando, nei primi mesi dal 2014, mi era venuta l’idea di aprire ’sto sito avevo chiesto a un giovanotto come funzionava la questione. Capivo poco un anno fa e non ho fatto molti passi avanti. Gentilmente e con entusiasmo mi disse quali erano i passi che potevo fare io e fece lui gli altri, quelli più complicati. Così, verso metà marzo, nell’immensità del web comparve anche Cose di scuola.
Come è normale in queste faccende, a un certo momento m’è venuta la voglia di cambiare qua e là, di migliorare la comunicazione e l’organizzazione del sito. Ma il mio giovane webmaster era sparito. Volatilizzato. Parafrasando il mio amato Alfred Hitchcock, The lord vanishes. Malauguratamente, con lui sono scomparsi anche taluni «attrezzi» del sito: pensavo, ingenuo che sono, che era solo questione di aver pazienza, che prima o poi il giovanotto m’avrebbe fatto avere almeno l’ultimo backup completo del mio sito. E così son passati due mesi.
Nel frattempo ho trovato un altro amico che mi dà una mano per tenere in vita il mio dialogo sulle cose di scuola. È un giovanotto dentro, anche se l’anagrafe tentenna. Vado in giro con la targa da allievo conducente. Prima o poi riuscirò a capire come funziona il tutto: potenza della scuola attiva. Per il momento mi scuso: il sito si presenta con una nuova veste grafica, ma è ancora largamente incompleto e con tante provvisorietà. Solo per sistemare la newsletter mi ci è voluto un pomeriggio.
Naturalmente il mondo della scuola non si è fermato. In questi mesi sono successe tante di quelle cose che avrei potuto divertirmi. Ma riuscirò a riprendere il filo del discorso. Come per il caso del giovanotto, anche in quest’ambito occorre solo aver pazienza.
Per ora auguro buon anno scolastico a chi ha a che fare con la scuola – come insegnante, allievo o studente, genitore, funzionario, politico o che so io – e vi aspetto giovedì prossimo, 10 settembre, per «Piazzaparola», che quest’anno sarà dedicato a Publio Ovidio Nasone: era stato l’ultimo articolo che avevo pubblicato prima del blackout, il 17 giugno: «Perque omnia sæcula vivam!».
Siamo ormai alle ultime rifiniture. Sentiremo alcune storie bellissime tratte dalle Metamorfosi: Apollo e Dafne, Giove ed Europa, Proserpina, Dedalo e Icaro e re Mida. Inizieremo con la via Lattea, l’origine del mondo dal caos, la nascita dell’uomo, con le belle voci degli amici Marco Fasola e Beppe Vedani – le voci del promo della nostra radio – e un’affascinante musica composta per l’occasione da Giovanni Galfetti.
Poi Sara Giulivi e Cristina Zamboni racconteranno la metamorfosi di Eco e Narciso. Dopo di che andremo in piazza. Al mercato di Piazza Grande Sara Giulivi darà voce a due miti, con la stupenda musica della fisarmonica di Daniele Dell’Agnola. E in contemporanea, ai giardini Rusca, Cristina Zamboni rivelerà un paio di altri cambiamenti ovidiani, coi disegni in diretta dell’illustratrice Simona Meisser.
A questo indirizzo, nel sito della SUPSI, trovate tutti i dettagli.
Ci vediamo?
Me ne ero accorta eccome e i tuoi scritti mi mancavano.
Felice di poterti rileggere, un caro saluto, Chiara