Ancora sugli insegnanti di domani

Nella mia rubrica apparsa sul Corriere del Ticino del 12 marzo scorso avevo proposto una piccola riflessione sulla formazione degli insegnanti (Un paio di idee per inventare gli insegnanti di domani), stimolato in tal senso dal contributo di Michele Mainardi – fino all’agosto scorso direttore del Dipartimento formazione e apprendimento – contenuto nell’ultimo rapporto annuale della SUPSI.

Nel 2000 quello che all’epoca si chiamava ancora Dipartimento dell’Istruzione e della Cultura (DIC) aveva promosso una vasta consultazione in margine al progetto di Alta Scuola Pedagogica (ASP). In particolare si chiedevano delle prese di posizione sui documenti preparatori in vista della presentazione del messaggio del Consiglio di Stato al Parlamento. L’ASP, che avrebbe sostituito la Magistrale post-liceale creata negli anni ’80, sarebbe nata nel 2002, ma avrebbe avuto vita brevissima: in effetti già nel 2009 era stato deciso e realizzato il passaggio dell’istituto per la formazione degli insegnanti dal Dipartimento dell’educazione alla SUPSI.

Anche la Conferenza dei direttori delle scuole comunali, di cui facevo parte (credo che in quegli anni fossi pure membro dell’Ufficio presidenziale), prese parte alla consultazione, e inviò le sue osservazioni e le sue proposte al Dipartimento (il documento integrale può essere scaricato qui), che si chiudeva con un capitolo che mi sembra ancora attuale e interessante (come, d’altronde, tutto il resto).

Quale diploma per i futuri insegnanti?

Dal punto di vista giuridico le scuole comunali sono frazionate in due settori (SI e SE), e la scuola elementare è nuovamente sezionata in classi e cicli. Abbiamo visto che per insegnare occorrono alcune attitudini, conoscenze e capacità che travalicano gli aspetti specifici legati all’età del gruppo dei discenti. Detto questo, si potrebbe immaginare che lo studente possa “specializzarsi” nell’insegnamento in uno dei tre settori, di cui il primo da scegliere durante la formazione di base, e gli altri due come diplomi da conseguire a livello di formazione continua (…).

Analogamente si potrebbe immaginare la possibilità di diplomi che permettano anche all’insegnante della scuola dell’infanzia o elementare di accedere ad altri livelli della professione (sostegno pedagogico, scuola speciale, scuola media; ma anche: certificato post-diploma nelle didattiche disciplinari, o in aspetti particolari della pratica pedagogica: valutazione, pedagogia istituzionale, ecc.), attraverso l’acquisizione di certificati riconosciuti (nell’ambito dell’ASP, di istituti analoghi o a livello strettamente universitario). Spingendo sull’accelerato­re di questa logica, si potrebbe immaginare che nell’ambito dell’Alta Scuola Pedagogica sarebbe possibile organizzare dei moduli di formazione non necessariamente legati all’acqui­si­zione diretta di un’abilitazione (SI, I ciclo, II ciclo, SSP, …), ma il cui insieme potrebbe rappresentare il requisito per l’accesso ad altre cariche (direttore, ispettore, orientatore, e via di seguito).

Va da sé che le successive acquisizioni in termini di formazione andranno riconosciute anche sul piano contrattuale, indipendentemente dal settore scolastico in cui si insegna in un dato anno scolastico.

Quel documento, poi riporta altre proposte della Conferenza. Scrivevamo ad esempio: «Sembrerebbe quindi di intuire che, accanto alla riforma della formazione dei docenti, occorra attendersi in tempi brevi una conseguente riforma delle strutture scolastiche e dello statuto giuridico dei docenti. Non nascondiamo che saremmo di fronte ad un ormai vecchio postulato della CDD, che già nel 1993 aveva sottoposto all’Ufficio dell’Insegnamento Primario una riflessione sul cambiamento delle strutture» (il riferimento era a un rapporto del 22 aprile 1993).

Oppure ecco il riferimento a un altro documento della nostra Conferenza, del 1998, denominato «La Valutazione Nella Scuola Elementare – Riflessioni e proposte per un nuovo orientamento nella valutazione degli allievi»:

«(…) la CDD aveva chiesto degli incisivi cambiamenti degli strumenti di valutazione, e ancora in occasione della consultazione sulla riforma amministrativa (UEP-UIP) aveva scritto:

A livello di insegnanti, occorrerà sottoporre a seria ed analitica riflessione sia il concetto di formazione di base, che quello di formazione continua, chiedendosi ad esempio se è ancora concepibile, nel 2000, un maestro formato una volta per tutte (salvo, qua e là, qualche update più o meno omologato), capace di svolgere tutte le mansioni richieste dalla funzione nel giorno del conseguimento della patente: dalla programmazione annuale alla valutazione certificativa, dai contatti con i genitori alla gestione dei conflitti, dall’organizzazione pedagogica alle didattiche disciplinari, dalla psicopedagogia delle diverse materie di insegnamento allo screening dei comportamenti e degli apprendimenti difficoltosi, …

In altre parole, e senza entrare in dettagli peraltro contemplati dal documento in esame, la CDD nutre la speranza che nel 2020 non si debba leggere da qualche parte che “Le grandi riforme scolastiche d’inizio secolo non hanno dato sempre l’esito sperato”».

Mix & Remix – L’interview (30.09.2013)
Vignetta tratta da 1er degré – La strips Parade (http://www.1erdegre.ch/blog/)

L’impressione, anni dopo, è che tutto si muova con indecifrabile (si fa per dire!) lentezza, alla faccia della scuola come cantiere perennemente aperto, delle riforme “epocali” e delle discussioni tanto frequenti da sembrare serie e perenni.

Non giudico le proposte della CDD di quegli anni, anche se, a titolo personale, continuo a sostenerne la bontà. Certamente c’erano delle visioni.


Sono grato al collega Marco Rossi, da poco in pensione e per tanti anni presidente della nostra Conferenza: è grazie a lui se ho potuto recuperare questi documenti, di cui ricordavo gli elementi essenziali.


Nella mia rubrica Fuori all’aula mi ero occupato a due riprese del passaggio dalla magistrale post-liceale all’ASP:

Magistrale: si cambierà tutto… del 29 settembre 2001
Scuola pedagogica: ma chi sono i genitori? del 9 ottobre 2002

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