La morale e le leggi della natura viste da destra

Alexander von Wyttenbach è un medico che si è sacrificato sull’altare della politica.

Non è naturalmente il primo, né l’unico: basti pensare a Gino Strada, oppure, in altri anni, ad Albert Schweitzer. Il nostro, però, non è andato in trincea, come suol dirsi. È un teorico, più che un attivista. Negli anni ’70 del secolo passato, mi pare di ricordare, fu tra gi ispiratori dell’«Alleanza Liberi e Svizzeri», di cui fu uno dei primi presidenti: in tempi di eurocomunismo e di una sinistra “organica”, che tendeva a occupare ogni minimo spazio della correttezza politica – definizione alla moda, che arrivò diversi decenni dopo – ci poteva stare.

Oggi è presidente, nientemeno che onorario, dell’UDC Ticino.

[Digressione obbligatoria per quei miei amici che magari non conoscono (bene) la politica svizzera e ticinese: UDC sta per «Unione democratica di centro». “Di centro”, in questo caso, è lì per ragioni storiche, poco più d’un modo di dire, dato che, nell’arco costituzionale elvetico, a destra dell’UDC non c’è nessuno. È comunque il maggior partito svizzero e, alle recenti elezioni federali, ha raccolto un terzo dei voti. Per intenderci è il partito che ha promosso l’iniziativa referendaria popolare per un bando costituzionale alla costruzione di minareti (riuscita nel 2009) e quell’altra denominata «No all’immigrazione di massa» (riuscita pur essa, nel 2014)].

Il 29 ottobre, sul Corriere del Ticino, von Wyttenbach ha espresso la sua opinione riguardo all’«eccezionale risultato dell’UDC alle elezioni federali [che] ha sorpreso un po’ tutti, compresi i responsabili del partito». Spiega il medico e presidente onorario: «Non vi è dubbio, che fra i temi sollevati dal partito, oltre ai rapporti con l’UE, quello sull’immigrazione incontrollata sia stato di gran peso. Con un sicuro intuito politico, il popolo teme l’immigrazione incontrollata e ha votato per il partito che prende più sul serio il problema». Fin qua c’è poco da eccepire, ci mancherebbe, siamo a una normale percezione politica di destra. Queste cose avrebbe potuto raccontarle anche Marine Le Pen in Francia o Matteo Salvini in Italia, tanto per restare, da ticinese, all’area latina.

Il nostro opinionista, naturaliter, non si ferma alle interpretazioni politiche, ma butta lì una spiegazione, come dire?, scientifica. Sentite.

Per valutare questo risultato [quello dell’UDC alle elezioni federali] dal punto di vista morale, è necessario conoscere le leggi della natura. Ogni animale che vive in società – fra cui l’uomo – ha un’istintiva paura di fronte all’invasione di una popolazione straniera. Questo istinto naturale ha lo scopo preciso di garantire la conservazione della specie e, nell’uomo, la salvaguardia della propria cultura della convivenza. È ora di capire che il sentimento dominante nei confronti degli immigrati non è assolutamente odio o razzismo come erroneamente si vuol far credere, ma la pura e semplice paura. L’attuale immigrazione di massa, che rappresenta di fatto una conquista del nostro territorio senza l’uso delle armi, risveglia nella popolazione giustificata paura soprattutto nei confronti dei mussulmani.

Albert Schweitzer, 1875-1965, con un gruppo di ragazzi di Lambaréné, in Gabon (© Deutsches Albert-Schweitzer-Zentrum Frankfurt am Main).

Hanno un bel dire, certi intellettuali, che Homo sapiens è un mix di natura, cultura e società – e che la sua eccezionalità starebbe tutta in questo magico triangolo equilatero . Per certi versi, a sentire il nostro medico, non siamo invece molto diversi da un comune formicaio o da un enorme branco di gnu.

Com’è logico, si potrebbe commentare ogni singolo passaggio di questo trattatello etico, antropologico, etnologico e non so cos’altro ancora. E, con un pizzico di volgare malignità, sarebbe pure lecita qualche battuta greve sugli svizzeri tedeschi che hanno occupato il Ticino, in combutta coi soliti maggiorenti locali, e ci hanno pure rubato l’acqua.

Invece mi assale un sentimento di grande tristezza.


Poscritto

Ho riflettuto a lungo sulla convenienza di mettere in rete cotanta opinione. Alla fine ho deciso che sì, può essere opportuno. Ognuno potrà farsi la propria opinione leggendo l’originale: «La tirannia del politicamente corretto». Tanto non credo che Cose di scuola sia frequentato da minorenni.

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